unione europea

Monitoraggio Codice di Condotta sull’hate speech online: cosa c’è di buono

È stato pubblicato oggi il Report sul monitoraggio del CODICE DI CONDOTTA PER LOTTARE CONTRO LE FORME ILLEGALI DI INCITAMENTO ALL’ODIO ONLINE”, promulgato dalla Commissione Europea nel 2016 e sottoscritto, tra gli altri, dai 4 “big” della comunicazione online: Facebook, Youtube, Instagram e Twitter.

Il Codice di Condotta attualmente prevede una serie di pratiche, mirate alla pronta revisione e cancellazione di contenuti incitanti all’odio all’interno delle piattaforme, sulla base delle segnalazioni degli utenti della community.

QUALCHE NUMERO

I risultati, stando al Report, sembrano incoraggianti: nell’88,9% dei casi, le Aziende Informatiche coinvolte hanno esaminato i contenuti segnalati per hate speech entro le 24 ore previste dal Codice. Facebook riporta addirittura un tasso del 92,6%.

Più basso il tasso di rimozione dei contenuti che, in questa fase di monitoraggio del Codice, sono stati segnalati da 39 Organizzazioni di 26 Paesi dell’EU (tutti eccetto Lussemburgo e Danimarca). Le Aziende hanno eliminato i contenuti nel 71,7% dei casi segnalati. Nel quarto trimestre del 2018, si registra un forte aumento della pulizia da parte di Facebook (82.4%) e di YouTube (85,4%), mentre Twitter, notoriamente il più “tollerante” dei Social, rimuove soltanto il 43,5% dei contenuti segnalati.

Tra i contenuti più segnalati a livello Europeo, non ci sorprende vedere la xenofobia al primo posto, con l’orientamento sessuale ottimo secondo e l’islamofobia sul gradino più basso del podio.

Al riguardo, ci pare, nulla di nuovo sotto il sole.

 

PERCHE’ CI PIACE

TEMPISMO C’è di buono che, adeguatamente “stimolate” dalla Commissione Europea (più col bastone che con la carota, in verità), le piattaforme social sembrano in grado di garantire quantomeno risposte tempestive alle sollecitazioni della community riguardanti il discorso d’odio.

METODOLOGIA Vi è, alla base del Codice e del suo monitoraggio, una metodologia condivisa tra le Organizzazioni che si occupano della segnalazione dei contenuti, che pone le basi per ulteriori azioni di rete.

PERCHE’ SERVE A POCO

SORVEGLIARE E PUNIRE A conti fatti, si tratta di applicare il modello del panopticon al discorso d’odio, con la fragilità che ne consegue. Se, poniamo, da domani tutti (o la stragrande maggioranza) fossimo d’accordo che un determinato gruppo etnico non ha diritto ad esistere… nessuno segnalerebbe più alcun commento che incita alla sua eliminazione.

PUNIRE SOLO IL SEMPLICIOTTO Questa strategia di contrasto al discorso d’odio si rivela, oltre che fragile, del tutto inadatta a limitare il fenomeno del discorso d’odio che si istituzionalizza, cioè del razzismo, del sessismo, della xenofobia che entrano nel palazzo del potere e da lì iniziano a emanare editti. Questo sistema punisce il sempliciotto che scrive che vuole ammazzare tutti i ne**i, ma non, facciamo un’ipotesi, un eventuale Ministro dell’Interno che pubblichi sui social continui slogan sul “difendere i confini Italiani” dai “clandestini che delinquono”.

La differenza? Le parole del sempliciotto, per quanto vomitevoli e violente, non uccidono nessuno. Quelle dell’eventuale Ministro dell’Interno… sì.

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Mobilità ERASMUS+ VIP in Polonia

Mobilità in Polonia con il programma ERASMUS+ sul tema della violenza

Si sta svolgendo dal 22 al 26 ottobre 2018 a Piotrkow Trybunalski in Polonia il workshop sulla violenza. Il progetto Violence, an important problem” è una partnership strategica per l’educazione degli adulti, coordinata dal partner polacco Fundacja Badz Aktywny in collaborazione con i partners europei Asturia vzw (Belgio), Alba Iulia (Romania) e Associazione Culturale EUTOPIA (Italia).
Diversi tipi di violenza sono  discussi nel corso del progetto: violenza domestica,contro le donne, anziani, violenza verbale, fisica, razzismo, xenofobia, violenza religiosa e spirituale, violenza a lavoro e modi per prevenirli e combatterli.
Lo scopo del progetto è sviluppare e implementare nuove soluzioni nel settore dell’educare gli adulti, specialmente quelli che si trovano ad affrontare il rischio di esclusione sociale; ampliare e sviluppare la competenza degli educatori, specialmente in termini di insegnamento efficace degli adulti con basse capacità interpersonali; nonché combattere la discriminazione, la segregazione, il razzismo, l’aggressione e la violenza; scambiare esperienze e buone pratiche in materia di prevenzione e modi di riconoscere le vittime della violenza nell’ambiente locale.
I paesi che partecipano al progetto rappresentano diverse regioni d’Europa (Polonia, Romania, Italia, Belgio). In alcuni di essi il problema più grande è la violenza contro gli immigrati, negli altri domina la violenza domestica. In tutti i paesi c’è un nuovo discorso sui problemi di odio.
Alceste Aubert partecipante italiano per EUTOPIA ai workshop e alle visite nelle istituzioni pubbliche, nelle” house of Seniors “dichiara che e’ una esperienza dove e’ possibile vedere i luoghi di cura degli anziani e delle vittime di violenza.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito Web del progetto: www.no-violence.eu

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L’indagine su AMAZON!

Cari tutti,dopo un lungo sforzo, prima di ricerca e poi editoriale… ce l’abbiamo fatta!
Abbiamo pubblicato la nostra Indagine sugli Europrogettisti 2017…… ma perché un’indagine su un lavoro-non lavoro?Partiamo dall’inizio: perché l’Europrogettazione è un “non-lavoro”?
I dati che emergono da questi raffronti sono confortanti da un punto di vista statistico, perché in linea con quelli riportati da indagini su altre professioni e sul Lavoro in Italia in generale, ma talvolta desolanti da un punto di vista umano e professionale.
Di discorsi su cosa l’Europrogettazione potrebbe o dovrebbe essere, sono pieni i “Master”, i Corsi di formazione, le Conferenze, i Workshop.
A noi premeva e preme chiarire cosa l’Europrogettazione è. E questa è la fotografia che vi mostriamo.


La potete trovare in formato e-book (a 2,99€) seguendo questo link.La trovate anche in formato cartaceo (per collezionisti!) a 6,99€ a questo link.

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VIP Game – NO HATE SPEECH: come riconoscerlo, come combatterlo

V.I.P. Game “riconoscere e sconfiggere l’hate speech!”

Martedì 20 Marzo, alle ore 17.00, presso la Casa delle Culture di Ancona, EUTOPIA organizza un incontro sull’Hate Speech: cos’è il discorso d’odio? Come condiziona le nostre vite? Come colpisce le persone più vulnerabili?

Attraverso un workshop dinamico, i partecipanti saranno accompagnati alla ricerca di strategie efficaci per sviluppare una cultura di ascolto e dialogo anche nelle differenze.

A conclusione sarà offerto un aperitivo.

L’evento è parte del Progetto Europeo ‘Przemoc – ważny problem’ – Violence, important problem (www.no-violence.eu), Partnership Strategica finanziata dal Programma ERASMUS+, che coinvolge Polonia, Italia, Romania e Belgio, e si inserisce all’interno della Settimana contro il discorso d’odio razzista promossa dal No Hate Speech Movement  (https://www.nohatespeechmovement.org) di cui EUTOPIA è Coordinatore Regionale nelle Marche.

Link all’Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/498411913886857/

ISCRIVETEVI QUI:

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EUTOPIALAB

https://www.associazioneeutopia.org/wp-content/uploads/2018/02/eutopialab.mp4

Arrivano i nostri!
Dal 14 Aprile alla Casa delle Culture di Ancona parte EUTOPIALAB… Michele, Alina e Alessandro vi accompagneranno in un percorso di formazione tecnica sulla Progettazione Europea.
In due parole: poca, pochissima teoria… tanta pratica.
Ci sarà da sporcarsi le mani ?

Sbrigatevi a iscrivervi!
Tutte le info su: https://www.associazioneeutopia.org/eutopialab/

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erasmusplusfact #17

Pubblicità Progresso



Parliamo in generale… ma in questo caso parliamo di noi 😉

Le nostre regole per la partecipazione agli Scambi e ai Training le pubblichiamo ogni volta che facciamo una Call for Applicants… ma le ripetiamo qui:

1) Non chiediamo “contributi” per mandarvi a quel Paese. Ci fa schifo ed è contro le regole di Erasmus+.

2) Prima i Soci. Questo dovrebbe essere chiaro: siamo un’Associazione.

3) Se i nostri Soci non vogliono o non possono partire, selezioniamo il resto dei partecipanti in base ai parametri che ci vengono dati da chi organizza (età, sesso, eventuali bisogni speciali).

4) Leggiamo le applicatione e iniziamo a contattare in base a quelle: non selezionamo le persone (non vi conosciamo), ma quello che scrivete nel Google Form. E per noi, soprattutto la vostra Motivazione conta.

A questo, da oggi aggiungiamo una nuova forma di partecipazione: l’e-volunteering.

Se avete del tempo da dedicare alla nostra Associazione, vi mandiamo a quel Paese per lo Scambio o il Training che vi interessa… e i soldi li mettiamo noi. Il che significa niente attese per il rimborso… attenderemo noi.

Le attività di volontariato che vi chiediamo in cambio non saranno niente di troppo complicato/impegnativo (il volontariato non è lavoro), e sarà soprattutto commisurato alle vostre skill. Di solito sono attività online che siete benissimo in grado di fare per voi stessi: gestione Social, scrittura articoli, invio di email.

Ci aspettiamo un impegno di almeno 20 ore totali (distribuite in un paio di mesi) per mandarvi a quel Paese gratis, questo sì.

Interessati? Sapete dove trovarci. Fatevi sotto.


Ehi, che per caso hai una domanda su Erasmus+?

Scrivici a info@associazioneeutopia.org

Stalkaci su: https://ask.fm/eutopiani

Oppure iscriviti al nostro Gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/eutopiani/

O scrivici direttamente in pagina: https://www.facebook.com/aceutopia

PS: Non esistono domande stupide. Non siate timidi 😉

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erasmusplusfact #16

Come Giovanni Battista nel deserto



Lo abbiamo ripetuto in tutte le salse… perchè è importante.

Nell’Educazione non formale, uno dei pilastri di Erasmus+, la volontarietà e l’apprendimento attivo sono fondamentali.

Il che significa che se voi non avete voglia di imparare, non imparerete.

Un bravo Trainer, o un bravo Facilitatore, può aiutarvi a migliorare, può migliorarvi nel vostro processo di apprendimento… ma solo se lo volete.

Pensateci bene quando vi candidate per uno Scambio o un Training perché vi piace la città ma non vi interessa l’argomento… invece di annoiarvi o stare scazzati per una settimana.

Pensateci bene anche quando non vi candidate per uno Scambio o un Training perché non vi sentite in grado, o credete di non “sapere abbastanza” sull’argomento, o di non parlare bene inglese.

Quello che conta è quanta voglia avete di imparare. Il resto è secondario. Si risolve.


Ehi, che per caso hai una domanda su Erasmus+?

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PS: Non esistono domande stupide. Non siate timidi 😉

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