progetto europeo

HOP_Progetto pilota in Bulgaria

Iniziano i progetti pilota del progetto HOP – History of People!

Le ragazze e i ragazzi del Gruppo di Lavoro sono statə a Ruse, in Bulgaria, per l’azione pilota di Development of Social Capital, capofila di progetto.

L’idea era sperimentare la metodologia HOP con un prodotto nuovo, che seguisse 3 pilastri:
– verità scientifica
– storytelling
– user experience.

Abbiamo toccato con mano il lavoro svolto nell’ultimo anno con istituzioni e giovani studenti della città. 
Il risultato?
🎶una canzone e videoclip sul personaggio di Filip Totyo, rivoluzionario bulgaro del periodo della Rinascita Nazionale.
🎦un reportage della “protesta delle mamme con i passeggini” – storia di come, 35 anni fa, gli effetti del #cambiamentoclimatico fossero già molto sentiti dalla popolazione.

📍Torniamo a casa con un ricco bagaglio e mille idee sul nostro #progettopilota, a cui lavoriamo con giovani ragazzə da piú di un anno.

Grazie a Roman, Eva, Michele, e Alice per aver preso parte a questa esperienza🔗 ci aspettano belle cose!

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HOP_Laboratorio di Ricerca Storica

Se volessi mettere su carta le vicende vissute da tuo nonno negli anni della guerra, da dove partiresti?

Nell’ambito del progetto HOP – History Of People, abbiamo cercato di rispondere ad alcune delle più comuni domande di chi, per interesse o passione, decide di scrivere di storia.

dove possiamo trovare i documenti storici?

come maneggiare informazioni e dati sensibili?

come categorizzarli per costruirci un racconto?

Nel farlo, abbiamo coinvolto ragazze e ragazzi della zona di Macerata (MC, Marche) interessati ai temi di cultura, management dei beni culturali e ricerca. Guidati dall’esperto ricercatore e storico Matteo Petracci, abbiamo cercato di conoscere, comprendere e maneggiare i principali strumenti della #ricercastorica – partendo dagli interessi di ogni partecipante.

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HOP – HISTORY OF PEOPLE

Il nostro primo progetto Creative Europe!

A tema storia, ricerca e storytelling.

 

Di cosa si tratta?

Siamo partiti da una semplice constatazione: nelle Marche, l’informazione culturale è, con qualche eccezione, mediamente noiosa.

Fin dalle gite di scuola ci abituano ad aspettarci di sentirci annoiati quando mettiamo piede in un museo, chè i luoghi storici sono importanti per la memoria e la cultura, non possono mica essere anche coinvolgenti!

Ma non deve essere necessariamente così.

Quando assistiamo a spettacoli (o ascoltiamo podcast: hai presente Barbero?) di racconti storici, e sentiamo dentro i personaggi, provando le loro emozioni; quando restiamo ad ascoltare per ore storie accadute centinaia di anni fa, come se stessero accadendo ora; ecco, in quei momenti, stiamo facendo STORIA. Sì, come chi guarda oggetti polverosi attraverso la teca di un museo, o si fa spiegare un quadro da un cartello, o si fa raccontare la vita e le opere di tizi morti cinquecento anni fa da una guida.

Per mantenere viva la curiosità del visitatore, forse occorre proprio rivedere il modo in cui la storia viene comunicata e condivisa, provando a superare quello obsoleto, non stimolante e inefficace a cui ci hanno abituato finora.

Come? Costruendo e raccontando un messaggio storico incentrato sulle persone.

Per questo abbiamo scritto il progetto “HOP – History of People”, grazie al quale collaboreremo con musei e associazioni di Croazia, Nord Macedonia e Bulgaria; insieme, tenteremo di cambiare il modo in cui la storia viene raccontata, creando e implementando una metodologia che combini ricerca scientifica e narrazione.

Il nostro scopo? Avvicinare il maggior numero di persone alla storia, coinvolgerle e far loro sperimentare quanto efficace, bello e significativo sia esserne trasportati

 

Per info: Alice – a.pennacchioni@associazioneeutopia.org 

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HOPE – Scambio giovanile in Grecia

Mobilità in Grecia con il programma ERASMUS+ sul tema della sostenibilità ambientale

Dove: Selianitika, Grecia (regione Achaias – vicino Patrasso)
Quando: 01-09 Settembre
Limiti di età: 18+

Per lo scambio giovanile “Youth Healing Our Planet Earth: HOPE“, siamo alla ricerca di 4 ragazzi/e interessati a confrontarsi su temi attuali e concreti, cardine del dibattito sul loro futuro. Partecipano ragazzi tra i 18 e i 30 anni da 7 paesi europei.

Gli obiettivi dello scambio sono:

• Sensibilizzare rispetto all’importanza dei cambiamenti climatici, attraverso l’apprendimento non formale;
• Esplorare il potere del dialogo interculturale giovanile per affrontare problemi globali, come il cambiamento climatico;
• Rafforzare il valore aggiunto europeo ed abbattere pregiudizi e stereotipi;
• Promuovere il concetto di “cibo a chilometro zero”, consumo di prodotti locali e modello di dieta alternativo, nel rispetto della natura;
• Sviluppare competenze sociali e spirito di squadra, condividere esperienze, scambiare idee e migliorare la qualità dei partenariati europei;
• Motivare i giovani nei laboratori di street art legati al tema ambientale, aumentandone competenze sociali e consapevolezza culturale.

Info e Candidatura

Vitto e alloggio: l’Organizzazione ospitante coprirà le spese. Alloggerete all’Hotel Kanelli Beach, con vista sulla baia di Corinto.
Trasporto: le spese di viaggio saranno rimborsate fino a €275 dopo la fine dello scambio.

Per candidarti, segui il link.

Ente ospitante

Youth Waves 4 EU è una ONG con sede a Patrasso, nella Grecia occidentale. La sua missione è quella di coinvolgere i giovani nella vita educativa, sociale e culturale della comunità locale, puntando su temi di imprenditorialità, cittadinanza attiva, leadership, partecipazione, volontariato, sostenibilità ambientale ed inclusione sociale. I membri dell’Organizzazione hanno età compresa tra i 16 e i 30 anni e apprendimento non formale

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Un bellissimo pomeriggio di diluvio universale…

Ieri pomeriggio Casa delle Culture di Ancona ha ospitato il nostro Workshop Hate Speech – come riconoscerlo, come combatterlo.

?Ci siamo conosciuti meglio facilitati da Tommaso e il suo gomitolo, guardandoci in faccia (cosa tanto difficile di questi tempi!)

?Abbiamo scoperto di più (molto di più!) sul discorso d’odio e su come è possibile contrastarlo. grazie a Ludovica e a Kahoot!, in modo coinvolgente ed efficace.
?Ci siamo confrontati, con Chiara, sul confine tra libertà d’espressione e violenza verbale, e sui mille modi in cui essa colpisce, guarda caso… sempre le categorie più vulnerabili.

?Ci siamo infine fatti un bell’aperitivo tutti insieme”

Vogliamo ringraziare di cuore voi che avete partecipato: eravate un bel gruppo fatto di bellissime persone: siamo sicuri che ci rivedremo ancora. Grazie infinite a Chiara, Ludovica e Tommaso, che hanno condotto il Workshop con professionalità e (soprattutto) tanta passione.
Grazie al No Hate Speech Movement e al No Hate Speech Movement Italia per il supporto.
E grazie anche (e soprattutto) ad Erasmus+️, che ci ha permesso di organizzare questo evento tramite il nostro progetto europeo “V.I.P.“.

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Progetto VIP – Questionario sulla violenza domestica

Nell’ambito del nostro Progetto Europeo “V.I.P.”, stiamo raccogliendo risposte per un sondaggio sulla Violenza domestica.

Le risposte che vorrai fornirci verranno comparate con quelle raccolte in Polonia, Romania e Belgio, durante il nostro meeting a Grottammare nel Maggio 2018!

 

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VIP Game – NO HATE SPEECH: come riconoscerlo, come combatterlo

V.I.P. Game “riconoscere e sconfiggere l’hate speech!”

Martedì 20 Marzo, alle ore 17.00, presso la Casa delle Culture di Ancona, EUTOPIA organizza un incontro sull’Hate Speech: cos’è il discorso d’odio? Come condiziona le nostre vite? Come colpisce le persone più vulnerabili?

Attraverso un workshop dinamico, i partecipanti saranno accompagnati alla ricerca di strategie efficaci per sviluppare una cultura di ascolto e dialogo anche nelle differenze.

A conclusione sarà offerto un aperitivo.

L’evento è parte del Progetto Europeo ‘Przemoc – ważny problem’ – Violence, important problem (www.no-violence.eu), Partnership Strategica finanziata dal Programma ERASMUS+, che coinvolge Polonia, Italia, Romania e Belgio, e si inserisce all’interno della Settimana contro il discorso d’odio razzista promossa dal No Hate Speech Movement  (https://www.nohatespeechmovement.org) di cui EUTOPIA è Coordinatore Regionale nelle Marche.

Link all’Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/498411913886857/

ISCRIVETEVI QUI:

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EUTOPIALAB

https://www.associazioneeutopia.org/wp-content/uploads/2018/02/eutopialab.mp4

Arrivano i nostri!
Dal 14 Aprile alla Casa delle Culture di Ancona parte EUTOPIALAB… Michele, Alina e Alessandro vi accompagneranno in un percorso di formazione tecnica sulla Progettazione Europea.
In due parole: poca, pochissima teoria… tanta pratica.
Ci sarà da sporcarsi le mani ?

Sbrigatevi a iscrivervi!
Tutte le info su: https://www.associazioneeutopia.org/eutopialab/

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Scoinvolti nell’Impresa Sociale

Abbiamo mandato 3 ragazzi italiani al training course “Involvement to Social Entrepreneurship” a Londra dal 7 al 15 novembre, e loro in cambio hanno deciso di condividere con noi questa divertente intervista, e anche qualche contenuto extra.

Quali erano le tue aspettative su questo training? Sono state soddisfatte?

Giacinto: Le mie aspettative erano di diversa natura. Intanto acquisire gli strumenti per poter tentare lo sviluppo di un’idea imprenditoriale nel sociale, o comunque supportare qualcuno con qualche idea. E ad esempio, capire quale fosse l’idea di impresa sociale nelle nazioni degli altri partecipanti, cos’è sociale anche altrove e a che livello. L’intersezione tra formazione, presentazione dello stato dell’arte delle imprese sociali e alcuni esercizi/giochi come la simulazione di una raccolta fondi con soggetti differenti e il funzionamento di imprese, banche, stato mi hanno soddisfatto parecchio. Tuttavia credo che sia necessario uno studio individuale/collettivo successivo, almeno per quanto mi riguarda, in modo da poter riesercitarsi e acquisire maggiore sicurezza prima di poter partire concretamente con un’idea.

L’aspettativa, invece, di stringere relazioni a livello europeo e conoscere gli altri partecipanti è stata soddisfatta appieno. È andata meglio di come mi aspettavo, specie perché ho riscontrato che con alcuni partecipanti ci sono orizzonti comuni, al di là dell’impresa sociale, cioè proprio nella visione del mondo e delle cose.

Noemi: Ho lasciato l’Italia con una sola consapevolezza, riassumibile in una famosissima cit., ovvero ‘you know nothing, Jon Snow’. Ero quindi pronta ad assorbire più informazioni possibili e devo dire che l’effetto spugna ha dato i suoi risultati! Sono tornata a casa arricchita di conoscenze tecniche sull’imprenditoria, ma anche di maggiori competenze, non solo settoriali ma anche trasversali e interpersonali. E benché io sia estremamente soddisfatta del Training Course, ogni corso di formazione ben fatto ti lascia sempre con molte questioni aperte, da indagare e approfondire.

Tommaso: Da questo corso volevo apprendere quali sono le possibilità per finanziare un’impresa sociale e devo dire che sono molto soddisfatto visto che durante il corso si sono svolte varie attività a riguardo: tra una simulazione di un evento di raccolta fondi con angel investor, politici e altre figure influenti del mercato, una messa in scena di varie imprese sociali collegate tra loro, con lo Stato e con altre imprese sociali, e un World Cafè* sulla raccolta fondi devo ammettere che le mie aspettative sono state più che soddisfatte.

*World Cafè è un metodo non formale che propone vari tavoli con altrettanti argomenti che vedono ruotare gruppi di partecipanti al fine di comprendere e contribuire ognuno apportando qualcosa di personale

Quale attività ti è piaciuta di più?

Giacinto: L’attività più significativa è stata lo sviluppare un’idea di impresa sociale in un working group formatosi dopo un brainstorming. Individuare ognuno un problema e convergere verso una possibile messa in pratica. Da lì un percorso tutto in salita, con difficoltà, improvvisi bagliori e nuovi spunti, discussioni. Fino alla presentazione del progetto finale agli altri gruppi e la restituzione di vari feedback e commenti. Quel lavoro di gruppo è stato per me un’attività preziosa, qualcosa che in breve tempo fa capire molto su come individuo e gruppo possano coesistere ed è qualcosa che ricapiterà di fare con maggiore consapevolezza.

Noemi: Indubbiamente l’attività più impegnativa e faticosa, che ci ha coinvolto per diversi giorni. Obiettivo finale: la progettazione della nostra impresa sociale. A partire dall’analisi dei problemi e del contesto sociale, passando all’utilizzo di modelli specifici per la ricerca della soluzione, abbiamo giocato ai piccoli imprenditori. E’ stato interessante!

Tommaso: La mia attività preferita è stata la simulazione del funzionamento di diverse imprese sociali connesse tra di loro con lo stato e con imprese esterne, un’attività intensa che però mi ha fatto riflettere di quanto conti l’organizzazione e la gestione economica per il buon funzionamento di un’impresa sociale. Questa attività mi ha portato a capire che anche se l’impatto sociale è indubbiamente una componente chiave dell’impresa sociale l’amministrazione dell’aspetto economico dell’impresa sociale è fondamentale al fine di mantenere un’attività economicamente autosufficiente. La dinamica non formale usata mi è piaciuta particolarmente per il suo forte impatto pratico, di sicuro la riproporrò in altri gruppi di lavoro con i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo dell’impresa sociale.

Quali sono le tue impressioni finali?

Giacinto: Il training è stato molto interessante, e il bilanciamento che si è avuto tra attori (noi), formatori e contenuti non era scontato. Il mix tra educazione formale e non formale ha reso tutto molto più scorrevole. La sensazione più importante è stata che tutti avevano voglia di coinvolgere ed essere coinvolti. Una full immersion speciale, in cui l’impegno è stato elevato, ma ci si sentiva cullati anche dall’esperienza del gruppo, visto che siamo stati assieme quasi ininterrottamente per 8 giorni.

Noemi: in merito a questo progetto, sono tante le considerazioni che potrei fare. Ne lascio una, la più importante: solo con l’esperienza concreta e vissuta, con il dialogo e con lo scontro con l’altro, che è anche ‘il diverso’, possiamo davvero ampliare i nostri orizzonti. Fare nostre le idee di qualcun altro, calzarne le scarpe e creare dei compromessi per una buona con-vivenza.

Tommaso: Estremamente soddisfatto del training course, la professionalità dei trainers e la vastità degli argomenti trattati mi ha colpito, così come poter capire meglio le dinamiche dei finanziamenti possibili per le imprese sociali. Poi mi sono trovato benissimo con gli altri partecipanti, si è creato un feeling speciale sin dall’inizio, spinto dalla forte motivazione dei partecipanti. Con il team italiano abbiamo fatto faville, considerando che siamo del nord, del centro e del sud, per una settimana siamo riusciti a distruggere il concetto di razzismo territoriale che tanto spaventa l’Italia. Un consiglio agli altri italiani che leggono: viaggia di più e sicuramente i tuoi confini si estenderanno, non solo quelli geografici, ma anche quelli mentali.

Pensi che questo progetto possa contribuire ad incrementare la consapevolezza di europeismo?

Giacinto: Di fatto il contesto del training group è stato un piccolo esperimento di convivenza democratica di tipo europeo. Darsi le regole iniziali, proseguire, lavorare, ascoltare. Un’esperienza autonoma di europeismo in cui la consapevolezza può solo aumentare: anche dall’immaginare imprese sociali che funzionino dalla Lituania alla Turchia o all’Italia. Ricordo alcuni dialoghi con altri partecipanti che mi hanno fatto pensare “solo” in ottica europea a partire dalla condivisione dei nostri bisogni, problemi, aspirazioni e possibili soluzioni.

Noemi: Ciò che è certo è che, più ho l’opportunità di viaggiare, più mi rendo conto che il confine degli stati non è che un qualcosa di labile e sfuggevole. Certo, le differenze culturali ci sono, e sarebbe un peccato rinnegarle, ma sono convinta che sia di numero nettamente maggiore gli elementi di comunanza, elementi di contatto e condivisione, che ci fanno sentire parte di una famiglia più grande rispetto a quella delimitata dai confini nazionali.

Tommaso: Di sicuro trovarsi una settimana a contatto con persone di 7 paesi diversi (Italia, Spagna, Grecia, Turchia, Regno Unito, Lituania e Norvegia) arricchisce molto il bagaglio culturale. Condividere attività, spazi, opinioni e tempo libero è stato il miglior modo per sentirsi tutti parte di un continente che si rende disponibile ad aprire i propri confini ai Paesi limitrofi. In sostanza è stato molto bello trovarsi a contatto con tante culture diverse e così tante persone che condividono la stessa voglia di lavorare sodo in un unico gruppo che esprime il cuore dell’europeismo.

­­­­­Contenuti extra: qualche foto e i suoi commenti

Ecco qui un esempio di tre italiani all’estero, possiamo confrontare la postura di Noemi alla nostra sinistra con quella di altri due individui, Tommaso e Giacinto sulla destra, anche qui l’Italia femminile vince come nel calcio...scherzi a parte questo è il Team Italiano che presenta un esempio di impresa sociale di successo Addiopizzo travel: attività siciliana che promuove un turismo sostenibile che lavoro solo con persone che hanno deciso di dire no al pizzo.
Presentazione di un’impresa sociale di successo

Ecco qui un esempio di tre italiani all’estero, possiamo confrontare la postura di Noemi alla nostra sinistra con quella di altri due individui, Tommaso e Giacinto sulla destra, anche qui l’Italia femminile vince come nel calcio…scherzi a parte questo è il Team Italiano che presenta un esempio di impresa sociale di successo Addiopizzo travel: attività siciliana che promuove un turismo sostenibile che lavoro solo con persone che hanno deciso di dire no al pizzo.

 

 

 

 

In questa foto invece vi proponiamo 3 esemplari di italiani all’estero in escursione notturna. Nonostante arrivassimo a fine giornata stanchi, con la testa colma di concetti e idee, la voglia di visitare Londra prevaleva ogni sera! E così, una passeggiata in Oxford Street, un concerto blues, una visita alla mostra World Press Photo 2017, ogni volta qualcosa di diverso e stimolante, con l’occasione di approfondire le conoscenze reciproche!
Una serata al pub

In questa foto invece vi proponiamo 3 esemplari di italiani all’estero in escursione notturna. Nonostante arrivassimo a fine giornata stanchi, con la testa colma di concetti e idee, la voglia di visitare Londra prevaleva ogni sera! E così, una passeggiata in Oxford Street, un concerto blues, una visita alla mostra World Press Photo 2017, ogni volta qualcosa di diverso e stimolante, con l’occasione di approfondire le conoscenze reciproche!

 

 

 

 

 

 

Proprio perché il training è un viaggio, ecco la versione “in viaggio": ci ritrovammo 3 italiani, in una Londra oscura, tra anatolici, scandinavi e boemi, a smarrire la diritta via, contaminarci e prepararci alle attività del giorno seguente. Anche i dialoghi serali sono serviti a lavorare meglio durante il corso, capire meglio con chi eravamo a contatto per svariate ore di quelle giornate!
In viaggio nel Double Decker Bus

Proprio perché il training è un viaggio, ecco la versione “in viaggio”: ci ritrovammo 3 italiani, in una Londra oscura, tra anatolici, scandinavi e boemi, a smarrire la diritta via, contaminarci e prepararci alle attività del giorno seguente. Anche i dialoghi serali sono serviti a lavorare meglio durante il corso, capire meglio con chi eravamo a contatto per svariate ore di quelle giornate!

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