Iniziano i progetti pilota del progetto HOP – History of People!
Le ragazze e i ragazzi del Gruppo di Lavoro sono statə a Ruse, in Bulgaria, per l’azione pilota di Development of Social Capital, capofila di progetto.
L’idea era sperimentare la metodologia HOP con un prodotto nuovo, che seguisse 3 pilastri: – verità scientifica – storytelling – user experience.
Abbiamo toccato con mano il lavoro svolto nell’ultimo anno con istituzioni e giovani studenti della città. Il risultato? 🎶una canzone e videoclip sul personaggio di Filip Totyo, rivoluzionario bulgaro del periodo della Rinascita Nazionale. 🎦un reportage della “protesta delle mamme con i passeggini” – storia di come, 35 anni fa, gli effetti del #cambiamentoclimatico fossero già molto sentiti dalla popolazione.
📍Torniamo a casa con un ricco bagaglio e mille idee sul nostro #progettopilota, a cui lavoriamo con giovani ragazzə da piú di un anno.
Grazie a Roman, Eva, Michele, e Alice per aver preso parte a questa esperienza🔗 ci aspettano belle cose!
Pubblichiamo la sesta edizione della Newsletter del nostro Progetto Europeo B.O.M. – Be open minded, dedicata alla mobilità a Sudbury (UK), dal 12 al 16 Giugno 2022.
Mobilità in Grecia con il programma ERASMUS+ sul tema della sostenibilità ambientale
Dove: Selianitika, Grecia (regione Achaias – vicino Patrasso) Quando: 01-09 Settembre Limiti di età: 18+
Per lo scambio giovanile “Youth Healing Our Planet Earth: HOPE“, siamo alla ricerca di 4 ragazzi/e interessati a confrontarsi su temi attuali e concreti, cardine del dibattito sul loro futuro. Partecipano ragazzi tra i 18 e i 30 anni da 7 paesi europei.
Gli obiettivi dello scambio sono:
• Sensibilizzare rispetto all’importanza dei cambiamenti climatici, attraverso l’apprendimento non formale; • Esplorare il potere del dialogo interculturale giovanile per affrontare problemi globali, come il cambiamento climatico; • Rafforzare il valore aggiunto europeo ed abbattere pregiudizi e stereotipi; • Promuovere il concetto di “cibo a chilometro zero”, consumo di prodotti locali e modello di dieta alternativo, nel rispetto della natura; • Sviluppare competenze sociali e spirito di squadra, condividere esperienze, scambiare idee e migliorare la qualità dei partenariati europei; • Motivare i giovani nei laboratori di street art legati al tema ambientale, aumentandone competenze sociali e consapevolezza culturale.
Info e Candidatura
Vitto e alloggio: l’Organizzazione ospitante coprirà le spese. Alloggerete all’Hotel Kanelli Beach, con vista sulla baia di Corinto. Trasporto: le spese di viaggio saranno rimborsate fino a €275 dopo la fine dello scambio.
Youth Waves 4 EU è una ONG con sede a Patrasso, nella Grecia occidentale. La sua missione è quella di coinvolgere i giovani nella vita educativa, sociale e culturale della comunità locale, puntando su temi di imprenditorialità, cittadinanza attiva, leadership, partecipazione, volontariato, sostenibilità ambientale ed inclusione sociale. I membri dell’Organizzazione hanno età compresa tra i 16 e i 30 anni e apprendimento non formale
Il corso di formazione è progettato per i leader che lavorano direttamente con e per i giovani come operatori giovanili, formatori, insegnanti, facilitatori e leader della comunità.
Il programma si baserà sull’educazione non formale attraverso metodi come il dialogo, discussione di gruppo e autoriflessione, bodywork, meditazione, yoga, movimento, danza e gioco, scambio di storie ed esperienze personali, imparare gli uni dagli altri, per creare una comprensione condivisa di ciò che è necessario per portare più fiducia, sostegno ed empatia nel lavoro con i giovani. Ci saranno anche sessioni sulla progettazione e pianificazione di attività concrete di follow-up e disseminazione per garantire un impatto più ampio del progetto. Gli aspetti trasversali del corso di formazione saranno il programma Erasmus +, lo sviluppo professionale e organizzativo e la promozione di nuove partnership e progetti.
Dove
Saint Albans (Regno Unito), presso Academy St Albans
Chi
Al training parteciperanno ragazze e ragazzi provenienti da Grecia, Cipro, Malta, Romania, Lettonia, Turchia, Regno Unito, e Italia. I partecipanti saranno selezionati dalle organizzazioni partner in stretta collaborazione con Tree of Colours CIC secondo i seguenti criteri: – essere operatori giovanili, insegnanti, formatori, facilitatori e leader della comunità, a lavorare direttamente con e per i giovani su base giornaliera; – essere disposti a praticare la meditazione e diverse attività sportive durante il corso; – avere almeno 18 anni ed essere residenti nel paese dell’organizzazione partner designante; – essere fluente in inglese, essere disposto e impegnato a lavorare e contribuire al successo delle attività; – impegnarsi a svolgere compiti preparatori concordati con Tree of Colours CIC ed essere disposti a dare seguito alla formazione del seminario attraverso un lavoro attivo con i giovani, idealmente in collaborazione con la loro organizzazione partner. In questo progetto saranno selezionati partecipanti che non hanno già frequentato più di due mobilità giovanili e non più di un SVE a lungo termine (oltre due mesi).
Come
Vitto e alloggio saranno offerti dall’Associazione ospitante (Tree of Colours CIC). Per il trasporto, da progetto saranno rimborsati 275€ a partecipante. N.B. Non sappiamo ancora cosa succederà con la Brexit… potrebbe essere necessario fare il visto prima di partire.
Si è tenuto dal 9 al 13 ottobre 2019 ad Utrecht l’evento internazionale “EuroPeers European Network Meeting 2019“, organizzato dall’Agenzia Nazionale Nederlands Jugendinstituut, in collaborazione con le Agenzie Nazionali di Germania ed Estonia e Commissione Europea. Ha coinvolto 74 giovani. Qualche mese fa l’Agenzia Nazionale Giovani Italiana ha deciso di lanciare anche in Italia il network nazionale degli Europeers, una rete già presente in diversi Paesi d’Europa con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di ragazze e ragazzi che hanno partecipato a scambi giovanili, esperienze di volontariato europeo, progetti di solidarietà europei, dialogo strutturato a livello europeo e/o ad altre opportunità previste nell’ambito dei Programmi europei per i Giovani, da ultimo Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.
“L’iniziativa”, dice il nostro Alceste Aubert, “è rivolta a tutti i ragazzi che tornando in Italia, si vogliano rendere disponibili a diventare promotori delle opportunità che loro stessi hanno vissuto in prima persona e che, proprio per tale ragione, saranno di stimolo e di esempio per altri ragazzi che non sempre hanno accesso alle informazioni relative alle politiche europee in favore dei giovani, e non sempre conoscono ciò che l’UE mette a disposizione di tutti i giovani. La call è ancora in corso e dunque la rete italiana non si è ancora formalmente costituita. Ringrazio l’Agenzia Nazionale Giovani per avermi dato l’opportunità di partecipare all’evento; un’occasione importante di crescita e di confronto personale portando in Europa la scelta di costituire anche in Italia questa bella e importante rete”.
Per aderire alla rete Europeers italiana, trovate la call qui.
Pubblichiamo di seguito alcune righe inviateci da Gabriele, uno dei nostri partecipanti allo Scambio Giovanile a Lacu Rosu (Romania) nel mese di Luglio 2019.
E’ stata la mia prima esperienza in un progetto Erasmus +. Sarà la prima di una lunga serie… Sono felice di averci partecipato. Perché? Sono potuto entrare in contatto con tanti giovani provenienti da nazioni e culture diverse. Ho potuto scoprire la Romania attraverso gli occhi di un ‘cittadino’ e non tramite quelli di un turista. Ciò mi ha permesso inoltre di abbattere i pregiudizi errati sul paese ospitante, la Romania. Ho potuto assaggiare cibi tipici e ballare danze tradizionali in un’ottica interculturale. Ho avuto l’opportunità di esprimere la mia opinione, riflettere e confrontarmi su tematiche rilevanti quali il volontariato e la cittadinanza attiva. Non è mancato il tempo dedicato al divertimento, alle gite e al relax. Non posso nascondere però che a livello organizzativo molte volte ci sono state delle mancanze e delle incomprensioni. Sono sicuro che in futuro ciò verrà risolto. Inoltre questo progetto ha saputo combinare in maniera ottimale la parte teorica con quella pratica, attraverso il tempo dedicato ai bambini presso un summer camp. Il saluto di benvenuto che ci hanno riservato al nostro arrivo ha rappresentato per me un’emozione fortissima. Grazie!
EVS, SVE, ESC, CES? Le sigle sono molte, vediamo di fare un po’ di chiarezza: a partire dal 2018, l’European Voluntary Service (EVS) o Servizio Volontario Europeo (SVE) è stato sostituito dagli European Solidarity Corps (ESC), Corpo Europeo di Solidarietà (CES) in italiano. Le differenze non sono solo nel nome, quella degli ESC è un’iniziativa europea più larga, finanziata da diversi programmi e volta a promuovere sia progetti di volontariato che di mobilità professionale (esperienze di lavoro, tirocinio o apprendistato). Per quanto riguarda i primi, che sono il tema di questo articolo, i cambiamenti per il volontario mi sembrano riassumibili nei seguenti:
Oltre ad andare all’estero è possibile effettuare l’attività di volontariato anche nel proprio Paese
Si può fare domanda già a 17 anni, ma si devono aspettare i 18 per partire
La formazione e l’apprendimento, pilastri del precedente SVE, vengono un po’ meno, in favore di un’esperienza di tipo più umanitario.
Occorrerà vedere poi nella pratica quanto le organizzazioni ospitanti si scosteranno da ciò fatto in precedenza. In ogni caso non sono qui per spiegare in cosa consistono gli ESC (le informazioni in rete non mancano e in fondo all’articolo fornirò alcuni link), ma per convincerti a seguire il mio esempio e vivere un’esperienza del genere, conscia che il mio punto di vista da ex volontaria ha una sua importanza, complementare al ruolo delle associazioni.
Prima di partire per la Croazia chiesi all’organizzazione ospitante se potevano darmi il numero di un volontario che era già lì: com’è naturale, volevo parlare con chi viveva la situazione in cui mi sarei andata a infilare.
Pertanto, ecco 5 motivi per fare lo SVE da chi ci è passata
(per abitudine e perché sto scrivendo in italiano, continuerò a chiamarlo SVE)
1. Perché è pagato e non lo devi pagare tu Molto spesso un’esperienza di volontariato all’estero è vista come un lusso. Vuoi andare in Africa, immergerti in un’altra cultura, aiutare? Bene, paga per farlo. Nei casi migliori ti viene offerto vitto e alloggio, ma devi provvedere al trasferimento, con voli che possono essere fuori portata. Ci sono anche moltissime organizzazioni che ti permettono di fare volontariato in ogni parte del mondo, offrendoti un pacchetto che però ha un costo che non tutti possono permettersi. Dipende da come la si pensa: in fondo sto investendo su me stesso, sulla mia crescita; oppure non lo accetto, perché mi sto mettendo a servizio, perché già pago un costo opportunità (potrei fare altro, lavorare e avere uno stipendio), la questione è complessa e se ne può discutere in altre sedi. Qui mi limito a dire che l’Unione Europea sceglie di investire su di te e offrirti una grande opportunità, finanziandoti viaggio, vitto e alloggio e dandoti un pocket money mensile che ti permette nella maggioranza dei casi di coprire tutte le altre spese; chiaramente non stiamo parlando di un vero stipendio, ma la cifra è regolata sul costo della vita del Paese e nulla vieta alle associazioni ospitanti di versare risorse aggiuntive (raro, ma è quello che è accaduto ad alcuni volontari in Svezia, per esempio). Personalmente, non ho mai dovuto attingere a soldi miei e non ho sacrificato svaghi e gite fuori porta.
Si dirà: eh ma anche il Servizio Civile all’Estero ti copre tutte le spese. Vero, è una bellissima opportunità offerta dal Governo italiano che inoltre ti permette di andare Worldwide, ma il bando è una volta l’anno, mentre ci sono tantissime offerte SVE in ogni momento e non hai limiti in termini di application: puoi fare domanda per il numero di progetti che vuoi. Inoltre, puoi partecipare al Servizio Civile fino ai 28 anni, mentre per lo SVE fino a 30. In ogni caso, una esperienza non esclude l’altra: una mia “collega” conosciuta in Croazia ha deciso che non ne aveva abbastanza e ora è in Sierra Leone! Anzi, lo SVE è un’ottima preparazione a un contesto più difficile.
2. Perché è diverso dal trovare un lavoro all’estero Quella del volontario SVE è una vita totalizzante. Il programma è pensato per farti immergere nella cultura di un Paese e permetterti di conoscere una realtà diversa: l’organizzazione ospitante si prende cura di te a tutto tondo, svolgi le tue attività insieme ai locali e ad altri ragazzi europei, tutti i volontari vivono insieme e c’è una figura di mentor, obbligatoriamente non appartenente all’associazione, che è lì per aiutarti anche in situazioni personali fuori dal contesto, passatemi il termine anche se non è corretto, “lavorativo”. Inoltre, ci sono due Training (uno iniziale e uno di mid-term per chi rimane più di 6 mesi) curati dalle singole Agenzie Nazionali, dove hai l’opportunità di incontrare gli altri volontari presenti nel Paese, una grande occasione per fare rete (e viaggiare con la scusa di andarli a trovare). Certo, per non rimanere imprigionato nella bolla expat devi metterci del tuo, bisogna aprirsi al mondo! È diverso se sei in città o in un centro piccolo: la prima è più dispersiva, ma hai più opportunità; nel secondo caso sei facilitato a diventare una figura “familiare” per i locali, ma ci sono meno svaghi. Io, per esempio, mi sono iscritta a un corso di Kickboxing: fare pratica in croato è stato molto divertente! Poi ci sono gruppi, pagine ed eventi sui social, le app (pensate a Blablacar! Ti sposti risparmiando e fai conversazione).
3. Perché diventi flessibile e impari ad abbracciare la diversity Flessibilità, la parola più abusata nei curricula! È meglio autocertificarsi una soft skill o riportare un’esperienza in un programma del genere? Durante il mio SVE ho convissuto con persone di carattere, cultura, religione, orientamento sessuale e tradizioni culinarie diverse; può far sorridere, ma imparare a non lasciare briciole e contaminare cibi condivisi per la cura di chi ha particolari esigenze alimentari è un esercizio di empatia non indifferente! Anche nelle attività quotidiane si è calati in una cultura organizzativa che può essere più o meno lontana dalla nostra: il confronto è sempre presente nella vita di un volontario.
4. Perché non saranno tutte rose e fiori Non dobbiamo mai dimenticare che anche i nostri responsabili sono esseri umani: un turnover continuo di volontari può essere stancante, ogni anno salutare persone che hanno condiviso un pezzo di strada con te, riaccogliere un nuovo gruppo e ricominciare tutto daccapo, la formazione, l’engagement… Senza contare che nella vita di un’organizzazione non sempre si naviga col vento in poppa, possono esserci periodi pieni di collaborazioni ed eventi e altri di fiacca. Inoltre, non tutti i gruppi di volontari sono uguali, cambiano i livelli di motivazione e i modi di reagire; alcuni si amalgamano alla perfezione, in altri non manca lo scontro. È la vita!
I miei consigli
Comunicare: parlarsi è fondamentale. Dire apertamente se c’è qualcosa che non va, se non si è d’accordo su qualcosa, se si hanno dei dubbi o difficoltà. Il Mentor è di grande aiuto in questo, può consigliarti modi e tempi di confronto, sia con gli altri volontari che con l’associazione.
Essere proattivi: i volontari sono una risorsa, portano con sé approcci, metodi e idee a beneficio della mission generale. Se hai una passione, falla presente e mettila a servizio; se vuoi imparare qualcosa, chiedi e verrai aiutato. Non sei andato in un altro Paese solo per fare quello che ti si dice di fare, tu sei linfa vitale per la tua organizzazione: gli altri si aspettano delle tue proposte.
D’altronde non si è né i primi né gli ultimi a fare un’esperienza del genere: associazioni di invio, di arrivo, l’Agenzia Nazionale, i trainer sono tutti preparati a fornirti gli strumenti per vivere al meglio il tuo SVE. È vero, non sempre la pratica è attinente alla teoria, ma potrai trovare difficoltà in tutti i momenti della tua vita e carriera, che fai, rinunci?
5. Perché Cresci Hai mollato gli ormeggi per andare da solo in un posto nuovo, ti sei ambientato, hai espresso i tuoi bisogni in altre lingue e ti sei aperto all’incontro di persone e culture: come puoi solo pensare di essere la persona che eri prima? Lo SVE accelera il processo di crescita personale e anche professionale, tanto che la Commissione Europea ti fornisce un certificato, lo Youth Pass, che attesta le competenze che hai acquisito. Poi sta a te fare buon uso della tua esperienza e del paio di occhiali che ti ha dato per osservare il mondo. Molto probabilmente ti scoprirai innamorato di un nuovo Paese, oltre al tuo. Magari ti ritroverai a valutare strade che non avresti pensato di percorrere prima. Di sicuro tornerai con più consapevolezza di te stesso, che è privilegio dei coraggiosi.
Alla fine del progetto, i partecipanti avranno acquisito le seguenti conoscenze, abilità e abilità: • Comunicazione in lingua in Inglese e in altre lingue; • Conoscenze in ambito IT, utilizzando la videocamera e la macchina fotografica. • Educazione non formale; • Consapevolezza dei problemi sociali di ciascun Paese Europeo coinvolto; • Creatività e imprenditorialità: per superare le barriere della timidezza e raggiungere lo sviluppo personale di ogni partecipante, i ragazzi raggiungeranno e svilupperanno capacità di leadership esprimendo le loro opinioni in un tentare di creare soluzioni per migliorare le capacità e i comportamenti attivi; • Educazione interculturale.
Scambio Giovanile a Velenje (Slovenia) – 10 – 21 Giugno 2019
Quando
Dal 10 al 21 Giugno 2019 (giorni di viaggio: 10 e 21).
Cosa
Durante lo Scambio, le attività previste sono: – discussione aperta su questioni sociali come molestie, abusi, bullismo, stereotipi, immigrazione, altri traumi; – workshop con professionisti (psicologi, operatori sanitari, operatori di associazioni e organizzazioni); – conoscere il progetto “Živa knjižnica” (un metodo innovativo di dialogo attivo con la metodologia living libraries); – creazione di uno spettacolo teatrale (in collaborazione con il teatro locale).
Ragazzi e ragazze tra i 18 e i 29 anni, con voglia di mettersi in gioco, conoscersi meglio e conoscere le storie di altri ragazzi Europei.
Regole d’ingaggio
Vitto e alloggio saranno offerti dall’Associazione ospitante (Youth Center Velenje). Ci siamo stati… l’ostello che gestiscono è molto bello e in Slovenia si mangia bene 😉 Per il trasporto, da progetto saranno rimborsati 180€ a partecipante. Per esperienza, il modo migliore di arrivare in Slovenia è Flixbus fino a Lubljana, e poi da lì muoversi con i trasporti locali.
Nell’ambito del nostro Progetto Europeo VIP (Violence, Important Problem) cerchiamo persone interessatie a partecipare a una mobilità ad Alba Iulia (Romania), per uno Scambio di buone pratiche sulla violenza di genere.
Lo scambio si svolgerà dal 26 al 31 Maggio 2019.
Regole d’ingaggio:
Esperienza o interesse sul tema della violenza di genere;
Nessun limite di età (il progetto riguarda l’educazione degli adulti);
Spese di trasporto, vitto e alloggio pagate da EUTOPIA;
Buon livello d’inglese, necessario a preparare le brevi presentazioni da discutere con i Partner Internazionali durante la mobilità.
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